Il dropshipping nell’e-commerce
Il dropshipping è un modello di e-commerce che ha riscosso un notevole successo soprattutto per determinate aree merceologiche, in cui il venditore organizza un canale di vendita on-line per vendere dei prodotti, senza possederli materialmente nel proprio magazzino.
Tutta la gestione della logistica viene quindi trasferita al produttore del prodotto o anche come spesso accade, ad un outsourcer della logistica.
Questo modello di vendita online ha dei vantaggi ma anche degli svantaggi, che un imprenditore che sta progettando di avviare una attività di vendita on-line, deve conoscere per poter valutare se possa essere la scelta giusta per una strategia di successo.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli elementi di forza che hanno contribuito a rendere così popolare questo modello di vendita negli ultimi anni.
- Riduzione o addirittura eliminazione dei costi della logistica, in quanto questi sarebbero demandati a terze parti, ad esempio ai produttori stessi come spesso accade, o anche ad outsourcers della logistica.
- Una totale autonomia nella gestione del digital marketing e della user experience dei clienti. Garantisce la possibilità di pianificare delle strategie di marketing in totale autonomia, indipendentemente da tempi e budget.
- La gestione del customer relationship è gestita internamente garantendo all’imprenditore la libertà di poter organizzare una struttura pensata ad-hoc per le specifiche esigenze organizzative dell’azienda stessa. Senza dover invece adeguarsi a policy strutturate da altre realtà, come ad esempio accade per i Marketplace. In cui la standardizzazione di determinati processi potrebbe non adattarsi alla specificità dell’azienda.
- La raccolta dati dei clienti, permette una maggiore profilazione dell’utenza che naviga nell’e-commerce e delle loro preferenze di acquisto. Permette di poter affinare le future strategie di marketing e pianificare meglio campagne e promozioni dei prodotti e servizi offerti.
- La possibilità di integrare questo modello di vendita ad uno già preesistente, con il vantaggio di poter ampliare l’offerta di prodotti che l’e-commerce ha nel suo catalogo. Potendo quindi intercettare un pubblico più ampio in quanto molti utenti arriverebbero a conoscenza dell’e-commerce e del suo catalogo tramite ricerche specifiche di quei prodotti che altrimenti non sarebbero potuti rientrare nel catalogo.
Vediamo ora quali sono i punti di debolezza di questo modello di vendita:
- Demandando tutta la gestione della logistica al produttore, non si avrebbe un controllo diretto sulla evasione dell’ordine e sulle spedizioni.
- Salvo accordi specifici regolati nel contratto di fornitura, l’imprenditore proprietario dell’e-commerce non ha la possibilità di organizzare un packaging uniforme per tutti i prodotti venduti nel proprio catalogo.
- Il costo della logistica inevitabilmente ricadrà sul prezzo del prodotto, questo potrebbe lasciare un minor margine operativo sulle eventuali strategie di vendita e politiche sui prezzi. Potrebbe addirittura verificarsi il caso specifico che il prezzo di vendita finale non riesca ad essere competitivo con il prezzo al pubblico praticato dal produttore nel proprio e-commerce. O anche situazioni in cui il prezzo non sia competitivo con altri e-commerce che hanno la possibilità di applicare strategie di vendita e promozioni differenti.
- La gestione dei resi si complica, sebbene tutte le relazioni con il cliente siano gestite internamente. Il prodotto dovrà essere rispedito nella sede logistica del produttore. I quale dovrà ricevere il prodotto, verificarne lo stato e dare un feedback per l’emissione del rimborso. Questo processo potrebbe non funzionare correttamente e bloccarsi, generando dei ritardi nei tempi di gestione dei resi, che si ripercuotono sulla credibilità dell’e-commerce e sulla perdita di fiducia da parte del cliente finale.