Inclusione digitale in Europa nel 2020
L’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la partecipazione alla vita sociale ed economica è uno dei principali driver per la crescita tecnologica di una nazione.
Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione impattano sulla vita degli individui e sulle modalità con cui questi interagiscono all’interno della loro comunità.
Le nazioni che hanno avuto la capacità e la volontà politica di sviluppare una comunità digitalmente inclusiva, hanno riscontrato un maggiore sviluppo economico con incremento della popolazione attiva sia dal punto di vista della forza lavoro. Ma anche per quanto concerne la partecipazione civica, l’istruzione, il sistema sanitario nazionale e la pubblica sicurezza.
In quest’analisi comparativa sull’Europa digitale, la cui fonte dati è stata elaborata dall’Eurostat, vengono analizzati due tipologie di indicatori chiave relative alla digital inclusion europea.
Uno relativo alla percentuale di persone che non hanno mai fatto accesso ad alcun servizio online, il secondo è relativo alla percentuale di popolazione europea che accede ad internet almeno una volta alla settimana.
Percentuale di persone che nel 2020 non hanno mai eseguito alcun accesso ad internet e servizi digitali, suddivise per nazioni
L’Italia passa dalla 11ma posizione del 2019 alla 13 posizione. Infatti la situazione è migliorata, con ben il -3% di popolazione che non utilizza internet. Dal 17% del 2019 si è passati al 14% della popolazione italiana che non ha mai fatto accesso ad internet nel 2020. Un miglioramento notevole e un buon indicatore, in linea con la strada intrapresa per il processo di digitalizzazione e l’attuazione dei piani di informatizzazione intrapresi dal Governo Italiano. Un percorso molto articolato, che richiede l’attuazione di numerose riforme sia in ambito infrastrutturale, che in ambito di valorizzazione della cultura digitale.
Continuano a migliorare le nazioni dell’Europa settentrionale con ben quattro nazioni (Norvegia, Svezia, Danimarca e Lussemburgo) che raggiungono il target del’1% della popolazione che non utilizza alcun servizio digitale.
Fonte: EurostatPercentuale di persone che nel 2020 utilizzano internet almeno una volta a settimana, suddivise per nazione di residenza.
Da un primo sguardo ai dati italiani, con un +2% la situazione migliora anche qui. Passando dal 74% al 76% della popolazione che accede ad internet almeno una volta a settimana. In un ottica complessiva confrontata con le altre nazioni europee, nonostante i progressi compiuti, l’Italia scende di ben 4 posizioni nella graduatoria. Portandosi al quartultimo posto assieme alla Romania, Turchia, Portogallo, davanti solo a Bosnia ed Erzegovina, Albania e Bulgaria. Sia la Grecia che il Montenegro fanno meglio.
Purtroppo, anche nel 2020 l’Italia rimane nel gruppo dei paesi europei con la più bassa inclusione digitale.
Per costruire un’Italia digitalmente inclusiva sono stati avviati diversi progetti di riforma, che andando ad impattare sulla vita dei cittadini, richiedono la partecipazione e il supporto di tutte le istituzioni pubbliche e private, sia in ambito nazionale fino ad arrivare alle piccole comunità territoriali.
E’ fondamentale riuscire ad abbattere tutte le barriere che rallentano il processo di digitalizzazione del paese ed il conseguente accesso da parte dei cittadini, sia abbattendo il il costo della tecnologia e dei servizi di connessione in banda larga, ma anche alzando il livello di competenze digitali della popolazione.